SINTESI STORICA
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Nel corso del Duecento i canonici, che vivevano secondo la regola di Sant'Agostino, tentarono di costituire una piccola congregazione e sottoposero alla loro autorità le chiese di Santa Maria di Linduno e di Sant'Alessandro di Besozzo. Allo scorcio del Medioevo il centro religioso fu affidato all'abate commendatario Leonardo Sforza, che soppresse la comunità canonicale e trasformò la Badia in una ricca e fertile cascina agricola.
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Come centro di produzione economica il cenobio ospitò le famiglie dei massari, che lavoravano le antiche terre canonicali; il chiostro fu trasformato in casa di abitazione dell'amministratore e la chiesa fu officiata da un parroco nominato dagli abati commendatari. |
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Le soppressioni napoleoniche abolirono la commenda e il complesso con tutte le terre le costruzioni ed i corsi d' acqua fu confiscato dallo stato Francese e venduto alla famiglia francese Reynier e in seguito da questi ai Borromeo Arese, che diffusero la coltivazione del riso sui beni badiali. Dopo la prima guerra mondiale la proprietà della Badia fu ceduta dalla famiglia Borromeo e divisa in quote e da allora il centro abitato subì un progressivo calo demografico. |
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Oggi la piccola comunità ancora residente, costituitasi in associazione, intende salvaguardare e valorizzare il monumento, che è insieme testimonianza di storia e di fede.
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